Sono rimasto immediatamente colpito dalla somiglianza tra I Ching e musica: entrambi si basano sull’utilizzo di elementi quantitativamente limitati per costruire situazioni illimitate (o quasi) e entrambi tengono conto della qualità individuale nascosta nelle cose e negli uomini, come anche nel nostro inconscio (C. G. Jung – Zurigo, 1949).Dopo aver letto il Libro dei Mutamenti e il materiale (il libro secondo nell’edizione di Richard Wilhelm) e cominciato a ragionare sulle possibili correlazioni musicali ho chiesto all’oracolo se fosse possibile “suonare” l’I Ching. [...]
14.02.23
JAZZ BLUES NEWS
Interview with Giorgio Panico: Through the intellect we are able to keep ideas, sensations and moods. [...]
29.09.22
PROG ROCK POLIS 11.04
Ci stiamo per colegare con Giorgio Panico per una bella intervista in cui presenterà il suo ultimo album I Ching. [...]Musica piuttosto particolare, mi raccomando seguitela! Siate curiosi verso la musica, verso le sonorità, verso i gruppi che non conoscete. Vogliate scoprire cose nuove e poi dopo deciderete se vi piace o no, però io dico che ascoltandolo è difficile rimanere delusi eh. Quindi vi invito ad ascoltare I Ching e di rivolgervi a lui per acquistare il disco[...]
27.09.22
THE BASS GROUPIE
Music is also an arithmetical process, and Giorgio Panico, a bassist and composer from Umbria, sets himself a rather interesting challenge in his second solo album, "I Ching"(Dodicilune label), drawing inspiration from the numerological aspect of the text to transpose it into music, deriving harmonic progressions on which to build the framework of his "Chinese dragon." [...]
20.06.22
ROCKERILLA
Il percorso del bassista, qui anche al pipa (liuto cinese), è informato da una propensione per il concettuale, che lo orienta verso l'organicità del concept album o della musica a tema. Questo progetto, condiviso con l'eclettico violinista Carlo Cantini, con Luca Maria Burocchi (chitarra e banjo) ed Emanuele Pellegrini (batteria), si articola in 12 inediti ispirati all'antico testo divinatorio dei mutamenti. La ritmica definisce uno spazio e, più che scandire il tempo, imprime un movimento ipnotico su cui galleggiano le volute stranianti del violino, che, senza smarrire memoria della melodia e senza imbrigliarsi in rigide scansioni metriche, si fa portatore di perpetua trasformazione. INTERESSANTE [...]
27.05.22
ANIMAJAZZ
Bene, ci siamo ascoltati la musica di Giorgio Panico, musicista di grande eleganza e di grande raffinatezza, alla ricerca di un proprio sound che ha trovato sicuramente equilibrando l’improvvisazione jazz con atmosfere che ci portano anche in altre parti del mondo. Una world music sicuramente molto raffinata con delle grandi performance che riescono a colpire l’attenzione e a coinvolgere emotivamente. Veramente un cd di altissimo livello. [...]
18.05.22
VIVA I CHING
I Ching di Giorgio Panico, 12 brani ispirati dalla filosofia e dalla matematica del Libro dei Mutamenti. In questa intervista l’autore spiega i criteri compositivi utilizzati per definire la struttura dei brani in base agli Esagrammi dell’I Ching[...]
06.05.20
UNDERGROUND
Giorgio Panico è un bassista e compositore rodato che ci presenta un disco strumentale, Necronomicon, interamente ispirato all’opera del maestro di Providence Howard Phillips Lovecraft.Accompagnato da due musicisti di grande spessore (Carlo Cantini al violino e Emanuele Pellegrini alla batteria) il nostro si avventura in una dimensione assai rischiosa, se non altro perché data la premessa letteraria l’ascoltatore non può scindere la musica proposta dall’immaginario in questione, almeno se è un lovecraftiano incallito. [...]
30.12.19
RADIO ONDA D'URTO
Un progetto dedicato a H. P. Lovecraft molto interessante. E non è metal!Giorgio Panico ci porta alla scoperta del suo Necronomicon [...]
20.12.19
RELICS CONTROSUONI
In evidenza troviamo costantemente il basso, suonato splendidamente da Giorgio, che con grande virtuosismo crea trame fitte col suo strumento. Ma da applausi è anche la performance degli altri musicisti: senza la sottigliezza del violino di Cantini e le pelli di Pellegrini, l’atmosfera del disco non sarebbe di certo stata la stessa. [...]